Benvenuti nel mondo dei paesi che aspettano noi per esserci....

martedì 14 giugno 2011

Il ritorno del blog

Cari amici, è trascorso un bel pò di tempo dall'ultimo post ed in molti mi avete contattato per chiedermi di continuare a scrivere, suggerendomi luoghi incantati, lontano dai soliti itinerari turistici. Ebbene, dopo questa pausa, dovuta a vari motivi, riprendiamo ad incontrarci in questo blog. Io però propongo qualcosa di differente, qualcosa di interessante: chiunque di voi scopre dei posti particolari, anche dietro l'angolo di casa, può comunicarlo qui sul blog, nella sezione commenti, ed insieme svilupperemo degli itinerari turistici unici e magari organizzeremo delle gite per incontrarci e vivere quei posti. Sfruttiamo questa opportunità per conoscere i luoghi del nostro magnifico Paese, ma soprattutto per uscire dai soliti itinerari turistici pubblicizzati dalle agenzie e creare delle vacanze da sogno! Scrivete le vostre idee.....

domenica 9 gennaio 2011

Civita di Bagnoregio, la città che muore


Denominata così dallo scrittore Bonaventura Tecchi, proprio perchè questa frazione di Bagnoregio (provincia di Viterbo) da cui dista un chilometro, sorge su un terreno molto precario, infatti rischia il crollo perchè i vasti banchi d'argilla che sostengono la platea tufacea su cui sorge, sono soggetti ad erosione.
Dall'analisi degli antichi archivi sono stati ricostruiti i diversi momenti storici, in cui si sono verificati eventi di crollo abbastanza distruttivi, che vanno dal 1450 al 1738. La gente del posto ha man mano disabitato Civita, che è diventata però meta turistica per il suo particolare fascino. Fascino accresciuto certamente dal fatto che il borgo è raggiungibile solo attraverso un ponte di cemento armato. Di recente è stato anche la location di una fiction molto seguita. Ne parliamo nel prossimo post.

                             
Ponte di cemento per raggiungere Civita

sabato 18 dicembre 2010

Monterano e il Marchese del Grillo



Mario Monicelli, affascinato dal paese fantasma di Monterano, decise di girare alcune scene del celebre film "Il Marchese del Grillo" interpretato dal grande Alberto Sordi. In particolare, al minuto 2,30 di questo filmato è possibile ammirare la chiesa di San Bonaventura con la sua inconfondibile fontana. Monicelli, infatti, ambientò a Monterano le scene del covo di don Bastiano, il prete brigante del film in questione.


lunedì 13 dicembre 2010

Monterano: da città fantasma a cinecittà


Monterano è la città fantasma più importante del Lazio. Già poco abitata a causa della malaria, fu definitivamente abbandonata nel 1799 quando i suoi abitanti furono coinvolti in battaglie contro le truppe francesi. Di notizie ne abbiamo sin dall'età della pietra, ma fu un importante centro medievale e comunale poi. La sua importanza è dovuta in particolare alla vicinanza alla capitale. Infatti, trovandosi lungo la via che portava a Roma, crebbe di importanza. 
Oggi, quel che resta a parte il famoso acquedotto romano, è la chiesa di San Bonaventura con la fontana, progettata da Bernini in persona.


 Questo luogo è stato set cinematografico di molti film, alcuni dei quali molto famosi. Lo stesso Mario Monicelli ha girato qui scene di film. Nel prossimo post, vi mostrerò alcune parti di pellicole cinematografiche, che hanno come sfondo Monterano Vecchia.

domenica 5 dicembre 2010

Maierato: come diventare "fantasmi" in un attimo


Lo scorso febbraio, un paesino in Vibo Valentia, Maierato si è trasformato all'improvviso in un paese fantasma. A causa delle piogge di quei giorni, si è staccato un intero costone  della montagna, scivolando giù lasciando tutti sbigottiti.  Questo video, realizzato da una troupe in diretta da youReporter, parla più di qualsiasi altra parola.

mercoledì 17 novembre 2010



Legata alla storia dell’antica città di Galeria, si narra la leggenda del fantasma "Senz'affanni", un menestrello che, morto  tre secoli fa nella città, torna puntuale tutti gli anni in groppa al suo destriero bianco ed accompagnato dal mandolino canta e suona per la sua amata. C'è chi ancora oggi giura sulla presenza del fantasma, soprattutto d'inverno, quando il fiume Arrone, emissario del lago di Bracciano, è in piena. Dichiarano di sentire il rumore degli zoccoli ed un suono simile ad un lamento di dolore che sale dalla valle della Città Morta. Sono in realtà le acque del torrente che, attraversando i locali di un antico mulino, premono sulle pareti i rami di alberi trascinati dalla forza della piena emanando un suono provocato dalla caduta dell'acqua. Ad alimentare queste suggestioni, la presenza per secoli e fino alla metà dell'800 di cadaveri di persone morte di malaria e non seppellite e le cui anime irrequiete, secondo la leggenda, vagavano nelle notti di plenilunio alla ricerca di una pace che in vita non ebbero e che la morte senza sepoltura aveva allontanato per sempre.