Di origine etrusca e passata poi sotto il dominio romano, Galeria conobbe il suo splendore durante il Medioevo. Nei secoli a seguire fu dominata da diverse famiglie fino a quando iniziò un lento ma inesorabile declino che la vide trasformarsi da centro fortificato a tenuta agricola. Anche la popolazione ebbe un forte calo che culminò con la malaria che durante il 1700 infestava l’Agro Romano. Ormai in rovina e ridotta per lo più a rifugio di pochi disperati, Galeria fu completamente abbandonata nell’anno 1809.
Da allora il villaggio di Galeria è stato abitato dalla vegetazione che lo ha trasformato in un monumento naturale tanto che nel 1999 la regione Lazio l’ha dichiarato “Monumento naturale”.
All’interno dell’area fortificata sorgeva un castello andato completamente distrutto di cui restano solo alcune macerie. Annessa al castello era la Chiesa di San Nicola di cui si può ammirare il piccolo campanile eretto nel XVIII secolo, unica testimonianza dell’esistenza di questa chiesa. Infatti, durante le epidemie di malaria, la chiesa, già malandata e in forte stato di abbandono, fu trasformata in cimitero dagli abitanti che avevano necessità di seppellire le loro vittime. Oltre a questa chiesa all’interno del borgo ne sorgevano altre tre: Sant’Andrea, Santa Maria della Valle, conosciuta anche con il nome dell’Ospedale Vecchio, e la Chiesa di San Sebastiano.
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