Benvenuti nel mondo dei paesi che aspettano noi per esserci....

mercoledì 17 novembre 2010



Legata alla storia dell’antica città di Galeria, si narra la leggenda del fantasma "Senz'affanni", un menestrello che, morto  tre secoli fa nella città, torna puntuale tutti gli anni in groppa al suo destriero bianco ed accompagnato dal mandolino canta e suona per la sua amata. C'è chi ancora oggi giura sulla presenza del fantasma, soprattutto d'inverno, quando il fiume Arrone, emissario del lago di Bracciano, è in piena. Dichiarano di sentire il rumore degli zoccoli ed un suono simile ad un lamento di dolore che sale dalla valle della Città Morta. Sono in realtà le acque del torrente che, attraversando i locali di un antico mulino, premono sulle pareti i rami di alberi trascinati dalla forza della piena emanando un suono provocato dalla caduta dell'acqua. Ad alimentare queste suggestioni, la presenza per secoli e fino alla metà dell'800 di cadaveri di persone morte di malaria e non seppellite e le cui anime irrequiete, secondo la leggenda, vagavano nelle notti di plenilunio alla ricerca di una pace che in vita non ebbero e che la morte senza sepoltura aveva allontanato per sempre.  


sabato 13 novembre 2010

Galeria: straordinario monumento naturale


Di origine etrusca e passata poi sotto il dominio romano, Galeria conobbe il suo splendore durante il Medioevo. Nei secoli a seguire fu dominata da diverse famiglie fino a quando iniziò un lento ma inesorabile declino che la vide trasformarsi da centro fortificato a tenuta agricola. Anche la popolazione ebbe un forte calo che culminò con la malaria che durante il 1700 infestava l’Agro Romano. Ormai in rovina e ridotta per lo più a rifugio di pochi disperati, Galeria fu completamente abbandonata nell’anno 1809.
Da allora il villaggio di Galeria è stato abitato dalla vegetazione che lo ha trasformato in un monumento naturale tanto che nel 1999 la regione Lazio l’ha dichiarato “Monumento naturale”.
All’interno dell’area fortificata sorgeva un castello andato completamente distrutto di cui restano solo alcune macerie. Annessa al castello era la Chiesa di San Nicola di cui si può ammirare il piccolo campanile eretto nel XVIII secolo, unica testimonianza dell’esistenza di questa chiesa. Infatti, durante le epidemie di malaria, la chiesa, già malandata e in forte stato di abbandono, fu trasformata in cimitero dagli abitanti che avevano necessità di seppellire le loro vittime. Oltre a questa chiesa all’interno del borgo ne sorgevano altre tre: Sant’Andrea, Santa Maria della Valle, conosciuta anche con il nome dell’Ospedale Vecchio, e la Chiesa di San Sebastiano. 


giovedì 4 novembre 2010

Palcoda nascosta tra le montagne friulane

Chiesa di Palcoda

Questa volta viaggiamo tra le montagne friulane e precisamente nel comune di Tramonti di Sotto. Una delle sue frazioni, Palcoda, è ormai un villaggio fantasma, molto suggestivo, soprattutto per il paesaggio naturale nel quale è incastonato. Questo luogo fu un iniziale punto di appoggio di pastori che si spostavano con il gregge da una zona all'altra della provincia di Pordenone e solo a partire dal 1600 cominciò ad essere abitata stabilmente. La popolazione si aggirava intorno alle cento unità, raggiungendo le centocinquanta nei periodi di maggior splendore. Le attività economiche era l'agricoltura e l'allevamento, ma anche un'importante e consistente produzione di cappelli di paglia, che gli abitanti ebbero la capacità di esportare anche all'estero. Due furono le famiglie che si distinsero: i Moruzzi e i Masutti. Infatti furono loro a promuovere nel 1780 la costruzione della chiesa e gli ultimi ad abbandonare il paese dopo la Prima Grande Guerra. Da allora il villaggio vive solo con la natura che di giorno in giorno lo cattura nella sua trappola.