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giovedì 23 settembre 2010

Tommaso Conca: il barbiere di Apice


Apice ormai deserta, sola e abbandonata, può contare però sul suo barbiere: Tommaso Conca. Inesorabilmente ogni mattina si reca nella zona vecchia ed apre il suo Salone di barbiere dall'insegna ormai logora e rotta. Non ha per niente rifatto il look al suo locale, ma i clienti non mancano mai. Ai microfoni di Rai Uno non fa altro che ribadire che lì ci rimarrà finchè Dio lo vorrà. 
Questa determinazione nel continuare la sua professione, ma soprattutto nel farlo nello stesso posto, anche se disabitato ha un'enorme valenza culturale-antropologica, che va visto non solo come un mero attaccamento emotivo al luogo natìo, ma alla tendenza dell'uomo ad appropriarsi di uno spazio dentro il quale possa esprimere liberamente se stesso ed esercitare la sua potestà. Ovviamente se questo appartenesse a tutti allo stesso modo non esisterebbero tutti questi paesi fantasma e non è nemmeno pensabile un'azione del genere. Ma, mi domando e domando, se qualcosa è ancora possibile salvare, perchè "buttarlo" via così?

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